In quel tempo entusiasta
–non certo acritico-; in quello, impresso a fuoco nel mio cuore; sognavo di andare in luoghi sconosciuti,
di trovare amici normali,
non di quelli che ti stannoa guardare mentre parli, pronti a consumare lo scippo;
di perdermi tra i boschi
e i laghi della Svizzera, come in una gran pace.
In un giorno di sole,
passeggiando lungo il lago Leman, inciampai e caddi in acqua fino alle ginocchia.
Mi sedetti accanto a un muro, misi le scarpe e il viso al sole.
Quei minuti fili di luce
e il freddo del mattino mi ferirono gli occhi, fino a cavarne lacrime.
E all'improvviso qualcosa, forse un'idea,
mi sorse in petto. Era un sospiro, dolce e inquietante insieme.
Qualcosa mi disse ch'era la vita.
Quella stessa che fa distanti per sempre tra loro le stelle.
Fu in quell'istante
che conobbi segreto il più grande,
quel che nessuno m'aveva spiegato, la radice della radice,
il germoglio del germoglio, e il cielo del cielo
di un albero di nome vita
che cresce più di quanto il sole stesso che la nutre
abbia mai creduto o la mente abbia nascosto,
è la meraviglia
che obbliga le stelle a fuggire costantemente da noi
un argomento che paradossalmente usiamo
per fare cose assurde per gli "scienziati",
come emozionarci della pioggia o innamorarci.
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Vaaaale, lo poquillo que he llegado a entender me gustó...pero los idiomas no son lo mio :( :) >_<.
ResponderEliminarTraducciónn please >_<