8 oct 2011

Versión italiana del cap 21 de "Niños a la Deriva" por Sara Viotti

Capitolo 21

 

·         Svenimento in ambienti umidi

 AMONIUM CARBONICUM 200 CH

·         Svenimento a causa di ipotensione e stanchezza

 CHINA 15 CH

 ACONITUM 200 CH

 VERATRUM ALBUM 9 CH

 

Mi è toccato oggi

scrivere in poche parole

l'intera tua vita.

L'ho fatto attenta poco a poco

Diglossando le tue opere.

 

Adesso, forse nessuno

Le leggerà.

Ma nessuno saprà

Quanto me com'eri davvero.

Tutta la forza che c'era

In te e quanto

Ci amavi.

Costruivi barchette di carta

Su cui farci sognare

Di navigare e timoroso

Com'eri ci spiegavi

Battaglie omeriche.

 

 

Salvasti dighe sfrattate

E ti sentivi solo

quando ci parlavi

di problemi matematici

che noi non capivamo

e che per te erano semplici

e chiari come l'acqua.

 

Eri modesto e il tuo nome aveva

Il profumo di quel mare

Mosso e immenso che t'accoglieva

Ogni mattino scaldandoti

Le mani con la tazza del caffè

Mentre guardavi

dalla finestra

il vento alzare le onde.

 

Spesso si parla di discrepanze

tra genitori e figli.

Ma io posso dirti che amarti per me

fu facile come respirare.

 

Il comportamento degli uomini della mia infanzia somigliava a un sorriso del cielo rivolto alla carità terrena. Salutavano il male come una stravaganza dell'imbrunire, un po' come si comporta il Dr. Francisco Traver con le sue bimbe anoressiche, con pazienza, con serenità scientifica e con il necessario, empatico affetto. Il passo di una meteora inteneriva, l'avvicinamento della cometa di Halley era osservato dal Dr. Orùs come una benedizione, perché era convinto che la sua coda di milioni di chilometri contenesse gli elementi necessari alla vita; è come se –soleva dire alla Facoltà di Scienze di Barcellona- la gravità del pianeta Terra avesse rubato nel corso del tempo materia vitale alla cometa errante, ogni qualvolta passava vicino a questo meraviglioso astro "spento con l'acqua" (ogni 75 anni).

 

Mi rendo conto della bambina che sono stata, proclive sia ad appassionarsi sia a ferirsi, sono stata molto fortunata. Ho camminato specchiandomi nel Mare Nostrum in quel paesino di Cadaqués pieno dei canti dei gabbiani e delle danze delle farfalle. Ho giocato in orti protetti da muri, levati con pazienza da marinai nei momenti liberi, che facevano fruttare la loro robusta vecchiaia. Mi sono nascosta nei rari canneti al riparo dalla tramontana, protetta da esseri forti come querce e sensibili come uccelli.

 

Il suono di una campana mi fa atterrare su questo mondo, malato a causa di carenza d'atomi d'affetto. Esco dalla farmacia della Rue d'Italie di Aix-en Provence. Già in strada osservo i tavolini del bar de la Cravache, le cui sedie di metallo non sembrano fare per me. Mi risultano più simpatiche e accoglienti le sedie di vimini sintetico della Boutique du Glacier sull'angolo della Rue Marechal Joffre. Chiedo un "exprés bien serré". In altri tempi avrei annusato i Sali ammoniacali per evitare lo svenimento e mi sarei seduta su una panchina fredda qualsiasi proteggendomi dall'umidità del sedile con qualche giornale.

 

Ora, dopo il "café noir" senza zucchero -unica droga ammessa dal mio "Manuale della Solitudine"- mi sento in forma per continuare a percorrere la strada in discesa. A meno di duecento metri mi aspetta una bambina molto simile a quella che ero io.

                                                                                                          Elisa R. Bach

DESFALLECIMIENTOS

Esta noche Andrés colgará en la web www.homeo-psycho.de el capítulo 21 de "Niños a la Deriva", así como las versiones en alemán e inglés de Heike y Yogui. La versión italiana de la hispanista Sara Viotti se colgará en el "Newsletter" de la web. En esta ocasión Elisa apunta los remedios para los desfallecimientos tanto por hipotensión y/o fatiga como por la presencia en ambientes húmedos.

También es un reconocimiento a las tareas que hizo Orús (estudioso del cometa Haley en la Universidad de Barcelona)y a la paciente labor actual del Dr. Francisco Travé (lo podeis encontrar en la red social TEKUIDAMOS y otras presentes en la red).

                                                                           Leo P. Hermes

7 oct 2011

¿Niños a la Deriva una novela de Ciencia ficción?

Hola a tod@s
 
Algunos lectores habituales de nuestra web www.homeo-psycho.de nos transmiten sus dudas sobre si "Niños a la Deriva" es una novela de ciencia ficción.
 
Creemos que habiéndose publicado ya el cap. 20 ya se pueden hacer unas cuantas consideraciones.
 
1) Duque, el astronauta español, es hoy noticia en los diarios. En efecto, después de 5 años de excedencia (bonita forma de nombrar al paro o desempleo) vuelve a trabajar otra vez de astronauta.
 
2) Curiosamente ninguno de los astronautas escribe nada sobre sus experiencias ni sobre células heliotropas en las naves espaciales. Parece que las grandes potencias les imponen un riguroso silencio sobre cosas elementales como el reciclaje del Oxígeno que respiran, el reciclaje del agua, etc etc.
 
3) Todo lo que se cuenta en la novela "Niños a la Deriva" podría, perfectamente, estar sucediendo mientras se escribe este mail.
 
4) Todo lo referente a los niños que aparecen en la novela están sacados de historias reales, incluso algunas filmadas por la TVE como es el caso del "Niño y la Foca". En la novela se recogen muchos de sus comportamientos así como el de personas adultas y/o de la tercera edad.
 
5) Recordar que siempre la realidad supera la imaginación
 
Leo P. Hermes 
 
Si no deseas recibir más correos de nuestra web www.homeo-psycho.de contesta a este mail con la palabra BAJA

5 oct 2011

La hispanista Sara Viotti envía la versión italiana del capítulo 20

Capitolo 20

 

·         Malinconia dopo una forte arrabbiatura

·         Pensieri ricorrenti di suicidio

 AURUM METALLICUM 200 CH

 

Quand'ero bambina, l'erba, all'ora in cui le vie della terra si riconciliavano, levava dolcemente i fili e accendeva i chiarori. I "gentlemen del giorno" nascevano con lo sguardo del loro amore e i castelli delle loro amate avevano finestre quante un monumento di Gaudì.

 

Quand'ero bambina, l'erba conosceva mille divise che non si contraddicevano. Era la provvidenza dei visi bagnati di lacrime. Stregava gli animali, dava asilo all'errore. Si estendeva come il cielo che ha sconfitto la paura del tempo e reso sottile il dolore.

 

Quand'ero bambina, l'erba era buona con gli alienati e ostile con il boia. Si sposava con la soglia di sempre. Gli oggetti e i giochi che inventava erano alati di sorrisi. Non era severa con nessuno di quelli che persa la strada volevano perderla per sempre. Roseti e rovi, nonostante le spine, regalavano rose e more per la gioia dei loro occhi e labbra, come ne esaudissero l'ultimo desiderio.

 

Quand'ero bambina l'erba aveva deciso che il potere della notte valesse meno del suo, che le fonti non complicassero a piacere il proprio corso, che il seme che si perdeva era già mezzo nel becco degli uccelli. Quand'ero bambina, terra e cielo s'odiavano, ma terra e cielo vivevano.

Adesso attraversiamo l'inesauribile siccità; l'uomo è un estraneo per l'aurora. Eppure, inseguendo la vita che ancora non può essere immaginata, ci sono volontà che rabbrividiscono, mormorii che debbono essere affrontati, bimbi sani e salvi che scoprono.

 

Caro Igor,

 

Devo assentarmi dall'ospedale ancora per qualche giorno a causa della burrasca di vento che non si placa sull'aeroporto del Cairo. Il servizio meteorologico dice che il maltempo continuerà.

 

Dopo il nostro violento litigio voglio dirti che mi sono pentita di essermi fatta trascinare dai nervi come facevo a vent'anni. Te ne chiedo scusa.

Ma, d'altra parte, ti ricordo che il tuo potere su di me non ha inizio né fine. E' puntellato solo da assenze, usci strappati, pura inazione. La fatalità si sovrappone all'esistenza e a questa ancora la fatalità. Conoscerai strane altezze.

 

La bellezza – penso - nasce dal dialogo, dal rompere il silenzio per poi rinnovarlo. Questa frase che ti chiama al suo passato è libera. Ecco cosa si legge sulle righe della sua bocca. Ora dopo ora, il mio desiderio di riconciliazione cresce, come la notte artificiale dell'ospedale, il calore indotto dalle placche solari, la vegetazione di plastica e il cielo infestato da leds che impediscono la presenza delle ombre nei corridoi, gravità costruita per rotazione.

 

Tra i quaranta e i sessant'anni, avevo terrore di pensare al suicidio; preferivo annegare quest'idea in una lunga notte fatta di sbronze una dietro l'altra. Ora quest'idea di una fine coerente con la rottura della nostra relazione , che è in gran parte colpa mia, va facendosi pericolosamente strada nella mia mente. Mi sento spinta a progettare come metterla in atto, a lasciare tutto al suo posto, specialmente per quel che riguarda mio figlio, che ha ormai compiuto 15 anni. La progressiva apparizione del sole dietro un lenzuolo grigio all'orizzonte spegne la mia sete di tragedia. Ah! Non aver paura di riversare la tua gioventù sulle mie labbra quando ci rivedremo, se ancora avrai voglia della mia anima e dei miei sospiri.

 

Baci e a presto.

Elisa

PS: ti porterò fichi freschi e uva passa.

4 oct 2011

Mater Amabilis fue a Cadaqués ¡En Cadaqués oli i peix!

¡A Cadaqués oli y peix!
Desde lo alto del Cabo Creus parece una isla griega
mar azul, brisa suave...
Pero Mare de Deu cuantas curvas!
Podían avisarlo al principio...
El mar más bonito que en otras partes de la costa.
                                               Mater Amabilis

COMO UNA AURORA BOREAL PERDIDA EN CADAQUES

Como una Aurora Boreal

 

El sonido del agua en las rocas

era como si alguien bebiera en una botella

y el resto del mar gozaba

de una calma absoluta.

Los cangrejos escalaban las rocas

y cientos de pececillos pardos

paseaban bajo el agua cristalina.

 

Tú tenías los ojos fijos en las barcas

que flotaban sobre el horizonte,

el sol se había puesto a tu espalda.

Entonces sucedió. El cielo enrojeció;

las casas y las terrazas se iluminaron

como si miles de velas de color magenta

las hubieran invadido.

 

En todo el pequeño puerto

surgió la alegría. Se oía

a gran distancia el rumor de las palabras

y al mismo tiempo el silencio

que resbalaba de la montaña

se estrellaba contra las blancas paredes

tintadas de rosa.

 

De repente el mar te pareció un sueño

reflejo de un mundo tranquilo

y en paz consigo mismo

del que no querías despertar;

y, así se mantuvo hasta que las estrellas

limpiaron el cielo.

 

Al día siguiente los periódicos

discutían si fue un ovni

o un fenómeno eléctrico

como una aurora boreal

perdida frente a Cadaqués.

 

No había sido un sueño

y tú tuviste la necesidad

de escribir lo ocurrido.

Fue en aquel agosto de 1.96…

                                       Elisa R. Bach

3 oct 2011

La hispanista Sara Viotti envía la versión italiana del cap 20 de "Niños a la deriva"

Capitolo 20

 

·         Malinconia dopo una forte arrabbiatura

·         Pensieri ricorrenti di suicidio

AURUM METALLICUM 200 CH

 

Quand'ero bambina, l'erba, all'ora in cui le vie della terra si riconciliavano, levava dolcemente i fili e accendeva i chiarori. I "gentlemen del giorno" nascevano con lo sguardo del loro amore e i castelli delle loro amate avevano finestre quante un monumento di Gaudì.

 

Quand'ero bambina, l'erba conosceva mille divise che non si contraddicevano. Era la provvidenza dei visi bagnati di lacrime. Stregava gli animali, dava asilo all'errore. Si estendeva come il cielo che ha sconfitto la paura del tempo e reso sottile il dolore.

 

Quand'ero bambina, l'erba era buona con gli alienati e ostile con il boia. Si sposava con la soglia di sempre. Gli oggetti e i giochi che inventava erano alati di sorrisi. Non era severa con nessuno di quelli che persa la strada volevano perderla per sempre. Roseti e rovi, nonostante le spine, regalavano rose e more per la gioia dei loro occhi e labbra, come ne esaudissero l'ultimo desiderio.

 

Quand'ero bambina l'erba aveva deciso che il potere della notte valesse meno del suo, che le fonti non complicassero a piacere il proprio corso, che il seme che si perdeva era già mezzo nel becco degli uccelli. Quand'ero bambina, terra e cielo s'odiavano, ma terra e cielo vivevano.

Adesso attraversiamo l'inesauribile siccità; l'uomo è un estraneo per l'aurora. Eppure, inseguendo la vita che ancora non può essere immaginata, ci sono volontà che rabbrividiscono, mormorii che debbono essere affrontati, bimbi sani e salvi che scoprono.

 

Caro Igor,

 

Devo assentarmi dall'ospedale ancora per qualche giorno a causa della burrasca di vento che non si placa sull'aeroporto del Cairo. Il servizio meteorologico dice che il maltempo continuerà.

 

Dopo il nostro violento litigio voglio dirti che mi sono pentita di essermi fatta trascinare dai nervi come facevo a vent'anni. Te ne chiedo scusa.

Ma, d'altra parte, ti ricordo che il tuo potere su di me non ha inizio né fine. E' puntellato solo da assenze, usci strappati, pura inazione. La fatalità si sovrappone all'esistenza e a questa ancora la fatalità. Conoscerai strane altezze.

 

La bellezza – penso - nasce dal dialogo, dal rompere il silenzio per poi rinnovarlo. Questa frase che ti chiama al suo passato è libera. Ecco cosa si legge sulle righe della sua bocca. Ora dopo ora, il mio desiderio di riconciliazione cresce, come la notte artificiale dell'ospedale, il calore indotto dalle placche solari, la vegetazione di plastica e il cielo infestato da leds che impediscono la presenza delle ombre nei corridoi, gravità costruita per rotazione.

 

Tra i quaranta e i sessant'anni, avevo terrore di pensare al suicidio; preferivo annegare quest'idea in una lunga notte fatta di sbronze una dietro l'altra. Ora quest'idea di una fine coerente con la rottura della nostra relazione , che è in gran parte colpa mia, va facendosi pericolosamente strada nella mia mente. Mi sento spinta a progettare come metterla in atto, a lasciare tutto al suo posto, specialmente per quel che riguarda mio figlio, che ha ormai compiuto 15 anni. La progressiva apparizione del sole dietro un lenzuolo grigio all'orizzonte spegne la mia sete di tragedia. Ah! Non aver paura di riversare la tua gioventù sulle mie labbra quando ci rivedremo, se ancora avrai voglia della mia anima e dei miei sospiri.

 

Baci e a presto.

Elisa

PS: ti porterò fichi freschi e uva passa.