11 nov 2011

Sara Viotti nos envía su versión italiana del cap 25 de "Niños a la Deriva"

Capitolo 25

 

·         Malinconia

PHOSPHORICUM ACIDUM 200 CH

·         Nostalgia

CAPSICUM 200 CH

·         I bambini amano con i loro insegnanti

MYGALE LASIODORA 200 CH

·         Fughe durante la pubertà

CALCAREA CARBONICA 200CH

·         Nervosismo e fobie

ARGENTUM NITRICUM 200 CH

 

Quando si è visto l'Atlantico

nella solitudine della Costa da Morte

dietro una cortina di rocce

e schiuma bianca come un lenzuolo,

la notte non è più triste,

le stelle si toccano con la mano,

 

e le loro allegre scintille s'uniscono

alle gocccioline d'acqua

che bagnan le labbra di quelli

che sanno ascoltare nel vento

unite dall'ARTE le lettere

"a" d'amore e le tre altre di Morte.

 

L'esilio degli atlanti oltre il mare

Fue sempre una sfida.

Gaudì li situò nella Pedrera plasmata

In solido granito di Porrino

Perché non fosse mai dimenticato

Il pradiso che descrisse Verdaguer.

 

Io stessa ho assaporato i baci

Della fresca Atlantide

Tra le sue braccia ne riconobbi

La bellezza della matematica voce

Dai dolci tocchi sillabici.

 

 Sono molto nervosa e comincio a sentirmi prigioniera della stessa angoscia provata quando mi hanno rinchiusa in carcere. Non sono incline alla claustrofobia perché diversamente non potrei sopportare l'atmosfera dell'ospedale, ma in quest'occasionenon vedo l'ora di andare a svolgere questo nuovo incarico sull'atlantica Costa da Morte.

 

Tutti mi dicono che posso essere orgogliosa di me stessa, mi ricordano spesso la mia risurrezione dalle mie stesse ceneri, come sia stata capace di risalire il pozzo dov'ero sprofondata a sessant'anni, come abbia ripreso il timone della malridotta nave della mia vita. Nonostante la retrospettiva che mi propongono i colleghi dell'ospedale,io non solo non mi sento confortata, ma attraverso  spesso crisi di malinconia e nostalgia dell'infanzia.

 

Certamente mio figlio ha risvegliato dal sonno la mia forza vitale e l'appassionante lavoro con i bambini mi ha portata a intraprendere nuovamente, con più entusiasmo che mai, gli studi di biologia e medicina, ma il valore aggiunto di vera gioia alla mia professione è stato l'innamorarmi di Igor.

 

L'amore che mi dispensa rende possibile che io abbia molte volte la sensazione di volare nelle lunghe notti artificiali sotto le stelle, uniche testimoni dei nostri interminabili amplessi. Eppure, ho continuamento bisogno dello stimolo di qualcuno che, a prescindere dalla mia età e dai miei meriti professionali, mi deseri appassionatamente scoprendo la scintilla nei miei occhi e mi morda i capezzoli mentre le sue dita si avvinghiano al mio pube ormai cinerognolo.

 

Mi scorre ancora sulla pelle il piacevole formicolio che sale dal mio basso ventre quando ricordo come _Manuel mi abbia eccitata con il suo sudore di metà pomeriggio e le unghie bianche nonostante fossero appena state ripulite dalla calce del lavoro, la sua struttura apollinea sulle impalcature per salire su tetti e scale, e vederlo arrampicarsi su cornici. Un fremito mi percorre la pelle evocando la sua tranquillità nell'accettare cose così inevitabili, la vista di come gli stavano bene i pantaloni da lavoro con le tasche laterali vuote, la sua espressione di sorpresa ed eccitazione quando strinsi le sue ginocchia fra le mie sotto il tavolo. Quasi non riusciva a parlare quando gli chiesi di accompagnarmi alla pensione in cui avevo prenotato una camera e sulla porta del piccolo albergo, per evitare che se ne andasse, lo baciai a lungo sulla bocca. Gli dissi di non voler dormire sola quella notte. Sembrò non capire, ma accettò.

Si verificò qualcosa di magico e irripetibile in quella notte paradisiaca, passata a scoprire uno sconosciuto. Offrendomi alla vista e al tatto di quel semidio con cui fino a quel momento avevo avuto a che fare vestita, provai la sensazione viscerale di distacco fuori del comune. Quell'occasione mi pemrise senza veemenza, come si trattasse di qualcosa di paterno o fraterno, di sciogliere le corde, slacciare la cintura, aprire la cerniera dei suoi pantaloni, liberare i suoi enormi genitali.

 

Gli abiti caddero a terra come spighe mietute dal desiderio. Il minimo rumore alterava il mio sonno incipiente con il desiderio tra le mani, con gli occhi di Manuel che mi guardavano attentamente, pronto com'era ad amarmi ancora dopo averlo fatto molte volte.

 

All'alba,mi rimase impresso sul petto il tatuaggio dell'istante in cui mi fu dato di rubare il fuoco sacro dell'alito dello sconosciuto Manuel.

 

Dopo quella notte, andai al commissariato di polizia a riscattare e porre sotto la mia tutela Pedro, un ragazzino di soli 12 anni che aveva avuto un'avventura amorosa con la sua insegnante di geografia. Questo aveva provocato l'allontanamento dell'insegnante con destinazione ignota. Pedro, orfano di padre e dal carattere ribelle, aveva deciso di scappare di casa, senza una meta precisa. LA disperazione contro il mondo lo portò a vagare e rifugiarsi in baracche nei campi per giorni e giorni. LA polizia lo aveva trovato in una stazione di autobus mentre batteva i denti dal freddo e in uno stato miserando.

 

Lo abbracciai con la stessa tenerezza con cui forse l'aveva abbracciato la sua insegnante e con la mano sulla sua spalla lo invitai a lasciare la stazione di polizia. In silenzio siglammo una delle più profonde amicizie: entrambi avevamo sperimentato cos'era l'amore senza pregiudizi.

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